Aggiornato il 20 Aprile 2020 da Michela
L’avventura continuaE’ primo pomeriggio quando lascio Kakadu National Park per dirigermi verso ovest; è una bellissima giornata limpida e caldissima, il sole è sulla mia sinistra e i suoi raggi mi baciano il viso rendendo le mie guance più rosate del solito.
Ho un po’ di amarezza dentro ma mi rimetto subito di buon umore poiché il mio viaggio non è ancora finito, è vero, mancano pochi chilometri ma ancora non è finito!
Vai a
L’arrivo al Litchfield National Park
Raggiungo la mia penultima meta per questo Solo Woman Road Trip che mi porta ad un altro parco nazionale che alcuni definiscono ancora meglio del famoso Kakadu: parlo del Litchfield National Park.
Qui, a differenza del Kakadu NP non si deve comprare un permesso d’entrata per cui basta arrivare al paesino di Bachelor e proseguire sulla strada Rum Jungle Road che in seguito diventa Litchfield Park Road e continuare per raggiungere tutti i maggiori punti d’interesse del parco nazionale.

La costante tentazione di andare off road!
Scontato dirlo ma se avete una 4WD che tradotto sarebbe a dire una Jeep, avrete accesso ad ogni parte del territorio (preciso che questo è possibile solo durante la stagione secca), potrete addentrarvi nelle zone remote che diversamente rimangono inaccessibili alle auto normali (2WD) che devono di conseguenza mantenersi sulle strade principali.
E io sono una di queste!
Non vi dico tutte le volte che ho avuto voglia di mollare la mia amata auto e fare l’autostop a qualcuno con una Jeep per scroccare un passaggio e poter così vedere quei luoghi che, a detta di tutti, sono quelli migliori!
Ma ahimè bisogna fare quel che si può e così mi accontento di visitare, insieme ad altri innumerevoli e come sempre chiassosi turisti, le mete più note.

Le Magnetic Termite Mounds
E’ quasi il tramonto e non so ancora dove dormirò, come solito del resto, ma decido comunque di fermarmi al primo di numerosi luoghi affascinanti del Litchfield NP: le Magnetic Termite Mounds.
Si tratta di termitai dalla struttura imponente, come già avevo visto qualche giorno prima all’interno del Kakadu NP, ma questa volta la visione è assolutamente inaspettata e, come dice il nome di questo posto, magnetica.
Ci si trova di fronte ad una distesa di termitai dalle dimensioni ragguardevoli, di un colore di terra bruciata che con la luce del tramonto diventa di un arancio-rosso acceso, in una parte di questa valle che ha pochissimi alberi.
Questo rende l’effetto ancora più incredibile poiché questi termitai a punta si stagliano verso il cielo e creano una sensazione quasi d’angoscia, sembrava di essere dentro una sorta di surreale cimitero lasciato alla mercè della natura, protetto dalla foresta circostante, dagli occhi indiscreti dei turisti.
La prima notte al Litchfield National Park
E’ oramai sera quando lascio le Magnetic Termite Mounds per dirigermi al campeggio di Buley Rockhole dove ho deciso di trascorrere la notte. Parcheggio in un angolino un po’ distante dalla ressa di ragazzi che stanno avendo una serata allegra intorno al fuoco, bevendo birra (tanta!) e arrostendo qualche salsiccia sul barbecue.

In questo mio viaggio sono alla ricerca di tranquillità e il più silenzio possibile, sento il bisogno di stare con me stessa e la necessità di ascoltarmi ed ascoltare.
Non mi basta più sentire i pensieri o i rumori che mi circondano, ma voglio ascoltarli, voglio coscientemente rendermi conto di ogni dettaglio ed imprimerlo nella mente, nei ricordi di questa avventura che poi mi porterò dentro tutta la vita e che so non si ripeterà una seconda volta
Dopo una cena leggera mi sdraio nel mio “letto”, il caldo umido del clima qui a nord oramai diventato tropicale mi costringe a tenere il baule aperto.
Le notti trascorse in auto mi mancheranno
Fortunatamente qui le zanzare non sono assatanate e voraci come invece erano a Kakadu, sono molto meno ed è piacevole poter uscire dall’auto senza dover armarsi di spray insetticida e maniche lunghe!
Da qualche giorno sono solita dormire con la porta del baule aperta, altrimenti probabilmente soffocherei con l’auto sigillata!
Mi sono munita di super mega zanzariera, sapete quelle che si mettono sopra il letto con effetto baldacchino? Proprio quella! Perfetta da posizionare sul baule aperto e circondare l’intera l’apertura, infilando lo strascico sotto il materasso chiudendo così ogni accesso all’interno…almeno per le zanzare!
Lo so lo so….non è una cosa che si può fare ovunque per via della sicurezza, specialmente se si viaggia da soli, ma in alcuni luoghi con la presenza di altri turisti non lo trovo un problema…o forse confido troppo nella buona sorte 🙂

La zona di Florence Creek
La mattina faccio una passeggiata costeggiando il fiume Florence Creek, attraversando bellissimi angoli di foresta tropicale tra rigoletti d’acqua cristallina e farfalle delicatamente appoggiate alla parete rocciosa che delimita la zona del fiume: c’è un intenso profumo di muschio e foglie umide che inebria l’aria.
Alla fine della camminata arrivo alle Florence Falls, il cui nome suscita una leggera sensazione di nostalgia mista a orgoglio proprio perché queste cascate prendono il nome di Cascate Firenze…e sono incredibilmente belle, proprio come questa città.
Arrivo alle Wangi Falls
Ripresa la macchina proseguo verso ovest dove poco distante si trovano altre cascate chiamate Tolmer Falls, spettacolari per la loro altezza. La piattaforma che si raggiunge come punto di visione delle cascate è posta frontalmente e da qui si possono osservare in tutta la loro delicata bellezza.

Lasciate le Tolmer Falls, arrivo al luogo più famoso del Litchfield National Park, ancora cascate ma questa volta siamo alle Wangi Falls. Consiglio: evitate i fine settimana e le vacanze scolastiche per visitare le Wangi Falls perché la ressa di turisti potrebbe rovinarvi la vacanza!

Questo è un luogo oltre che molto bello, adatto a tutta la famiglia, ci sono infatti tantissimi bambini con i propri genitori a trascorrere un pomeriggio di relax, leggendo un libro sul prato, navigando in internet (questo infatti è uno dei pochi posti con ricezione per il cellulare e il servizio WIFI gratuito).
Sorseggiando una bevanda fresca o un caffè seduti comodamente al bar, oppure ammirando il panorama delle due cascate dalla piattaforma che costeggia il laghetto e che, seguendo il sentiero, porta fino in cima alla collina dalla quale le cascate partono.
Il tramonto da questo punto è assolutamente da non perdere, ma se decidete di andare e dovete poi scendere senza la luce, state attenti a dove mettete i piedi!
Ci sono infatti rane e rospi GIGANTI sparsi lungo il sentiero che a stento si muovono quando passate e rischiate di far fare loro diciamo….una brutta brutta fine.
Arrivo presto nel campeggio delle Wangi Falls dove passerò la notte, ma come succede in tutte le mete turistiche piuttosto note, anche qui vige la regola del “chi prima arriva, meglio alloggia”!
Io riesco ad accaparrarmi un posto veramente carino in questo spazio davvero ben tenuto, pulito e con tanta ombra data da piante tutt’intorno alla proprietà.
L’incontro con i camperisti italiani: mi seguono?!
Ed è proprio qui, mentre mi sto gustando un caffè e leggendo un libro che incontro per la seconda volta i “camperisti italiani”, gli stessi che solo pochi giorni prima avevano distrutto le luci posteriori di un’auto parcheggiata a Jabiru, dentro il Kakadu National Park e che avevo aiutato a sbrogliare un po’ di burocrazia assicurativa australiana.
Vedo questi due camper bianchi giganti appostati davanti al mio posticino, abbassano il finestrino e mi sento chiamare! Ci metto un paio di secondi a realizzare che si tratta proprio di loro, sempre miope sono!
Di nuovo insieme: bello reincontrare visi familiari
Visto che loro sono arrivati nel tardo pomeriggio e di posti liberi non ce ne sono più, mi offro di fare loro posto, così ci ritroviamo in tre vetture in uno spazio che di solito ne ospita solo una, un po’ stretti ma ce la facciamo comunque; trascorriamo la serata insieme per cena a chiacchierare allegramente e a bere un po’ di vino (che non guasta mai)!
La mattina insieme ci facciamo una nuotata nel laghetto delle Wangi Falls e decidiamo in seguito di fermarci alle Florence Falls, luogo che avevo già visto ma nel quale comunque volevo tornare.

Le Florence Falls: quale miglior nome per un luogo incantevole ?
Le Florence Falls fanno da contorno a questi momenti stupendi, con due cascate che si gettano potentemente nel lago dove l’acqua ha un colore verde smeraldo, le rocce appena sotto la superficie sono come una panchina sospesa su cui sedersi e godersi l’euforia dei bambini che sguazzano felicemente.
I ragazzi che si gettano dalle rocce e adulti che si immergono trattenendo il fiato cercando di esplorare il fondale coperto di rocce, alghe e tronchi di legno dalle forme insolite.
Anche questa giornata sta per volgere al termite, io e gli altri camperisti (li chiamo così per praticità, spero non me ne vorranno) ci dirigiamo verso Bachelor, paesino che segna l’uscita dal meraviglioso Litchfield National Park e nel quale decidiamo di trascorrere l’ultima notte dei nostri viaggi…insieme per l’ultima cena delle nostre avventure.
Verso Darwin
Si perchè anche loro una volta arrivati a Darwin prenderanno un aereo e torneranno in patria, indietro alle loro quotidianità ed abitudini.
La mattina ci rimettiamo al volante, promettendo di incontrarci nuovamente quando saremmo giunti a Darwin. E così gli ultimi cento chilometri si aggiungono al tachimetro…
Mi focalizzo sul momento che sto vivendo, sull’ora e sull’adesso con il sottofondo musicale di un magico Ludovico Einaudi che non fa altro che accentuare tutto il casino di emozioni che ho dentro. Sono perfettamente consapevole che la mia avventura è alla fine, che non sentirò più certi profumi, odori, voci, forme…almeno per molto tempo.
Ma in ogni caso il presente non si ripeterà mai più, per cui voglio imprimermi nella memoria TUTTO. Cerco di fare attenzione ad ogni piccolo dettaglio che mi circonda, guardo tutto come se non ci sarà un domani…perchè in fondo bisogna vivere come se non ci sarà un altro giorno. Solo così secondo me si raggiunge un livello di consapevolezza tale da non avere n’è rimpianti e n’è rimorsi.

Arrivo a Darwin: il nord tropicale
Arrivo a Darwin appena dopo pranzo, parcheggio in centro giusto il tempo di ambientarmi, fare un po’ di esplorazione urbana e verso sera trovo un ostello molto carino in zona centrale dove trascorrerò le ultime notti australiane: il Banyan View Lodge che io oltretutto consiglio!
I saluti e l’arrivederci
Il giorno dopo mi rivedo con i camperisti italiani per l’ultimo arrivederci prima del loro volo; dopo una colazione da sogno ci salutiamo, con la promessa che ci rivedremo una volta che io sarò tornata a casa e vorrò andare a trovarli a Milano e Lugano.

Grazie per la vostra gentilezza e calore, grazie per avermi “adottata” per qualche giorno e reso parte delle vostre famiglie, ci rivedremo presto Donato, Simonetta, Carlotta, Lucia, Paolo e Alessandro 🙂 Passerò dalle vostre parti prima o poi!

La triste separazione dalla mia auto-casa
Passano solo pochi giorni e riesco a vendere la mia amata Mitsubishi Magna che mi ha fatto da casa per lunghi mesi, su quelle infinite strade bollenti del Northern Territory, quelle polverose dell’Outback, quelle sterrate prese un po’ per sfida un po’ per curiosità dell’ignoto.
Poi quelle con buchi da lasciarci le sospensioni e quelle ripide da aver quasi la sensazione di dover chiedere una spinta al primo passante incrociato.

Ma non mi hai mai abbandonata, mi hai riparata dalla pioggia battente dell’inverno del Victoria e del South Australia, dal sole del deserto: mi hai protetta dai bufali del Kakadu NP e dalle zanzare del clima tropicale del nord, riparata dal caldo ma soprattutto dal freddo.

Arrivederci Australia
E’ buffo come anche il vendere la propria auto, che tanti considerano solo un pezzo di metallo per guidare da un posto ad un altro, diventi una questione emozionale ed estremamente personale.
Da qui mi rendo conto di quanto cuore ed anima ho messo in questi mesi trascorsi in Australia, dove anche una semplice automobile diventa quasi la reincarnazione di un’amica fedele che ora devi lasciare.

E’ arrivato il momento questa volta, quello vero di dire arrivederci mia Australia.
Sei stata una casa.
Un luogo di sfide, di emozioni intense che credevo non avrei superato.
Sei stata una maestra di vita in ogni senso.
Mi hai regalato la conoscenza di persone che faranno parte di me per sempre.
Gli addii non mi piacciono e non credo nemmeno esistano almeno finché abbiamo vita in corpo ed il cuore continua a battere, quindi…
…ARRIVEDERCI AUSTRALIA

Il mio volo per la Cambogia è partito ma i pensieri sono ancora a terra, in quella terra rossa che macchia e che lascia traccia di se non solo sulla pelle ma nell’anima.
Grazie
Vai alla Gallery con tutte le più belle foto del mio viaggio in Australia
Leggi il prossimo articolo e viaggia con me in Cambogia —> VAI

Ciao!
Sono una ragazza che fin da piccola sognava tanto e desiderava scoprire il mondo, nei suoi luoghi più lontani, nelle sue culture così diverse fra loro e nelle sfaccettature di tante vite diversa dalla propria. La decisione di “fare qualcosa di insolito” come lo è fare la valigia ed andarsene senza un piano ben preciso, ci catapulta in un mondo che vedremo, che lo si voglia o meno, con occhi diversi.
Le prospettive cambiano, la percezione delle cose cambia…
Intorno Sottosopra è il mio viaggio personale nel mondo